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IL COLORE NEGLI AMBIENTI OSPEDALIERI


Il
colore è una sensazione percepita dall’ occhio /cervello che influenza la relazione che un paziente stabilisce con l’ambiente e i suoi interlocutori contribuendo a determinare stati d’animo, comportamenti e atteggiamenti (modi di porsi) positivi e /o negativi verso gli operatori sanitari e la loro organizzazione.

Il colore è un
linguaggio di comunicazione che informa, mobilita emozioni (benessere o mal-essere), contribuisce a valutare la qualità del servizio. L’adeguatezza delle atmosfere di alcuni particolari ambienti riduce la percezionedi medicalizzazione e questa immagine positiva all’interno dell’azienda contribuisce a creare un clima di fiducia e di collaborazione.

Una decorazione pittorica nell’ ambiente ospedaliero, percettivamente stimolante basata sul colore, che parte dalla fase di accettazione a quella di diagnosi e cura, aiuta il soggetto bambino ad affrontare i percorsi sia fisici che psichici legati alla
malattia e all’ ambiente estraneo.
Tutto ciò diventa con la decorazione degli spazi un percorso visivo divertente e stimolante che apre nuove possibilità di comunicazione tra il bambino e l’adulto e nuovi scenari mentali.

L’uso del colore va studiato e dosato in rapporto al luogo specifico di cura: macchinari per la diagnosi saranno così sdrammatizzati e le stanze di degenza decorate studiando colori e forme adeguate al luogo,  all’ età dei pazienti, (prima e seconda infanzia, preadolescenza, adolescenza) al tipo di malattia e al tempo di permanenza nella struttura ospedaliera.
L’impatto visivo è l’immersione in un ambiente immaginario di ampio respiro, dove i dipinti ritraggono sempre soggetti della natura con un messaggio fortemente ecologico.

I contorni di forme e colori definiscono un insieme che colpisce sia l’immaginazione che il senso di concretezza.
La percezione visiva passa continuamente da primi piani di realtà a sfondi onirici.
I familiari e gli operatori saranno aiutati nel loro compito di intrattenimento dai vari soggetti nascosti nei dipinti e che rimanderanno in un gioco continuo alla scoperta di nuove vittorie da raccontare e giochi da inventare.


 

​CI SI SOFFERMA CON LO SGUARDO SU UN'IMMAGINE CHE PIACE,E' L'IMMAGINE CHE CI ATTIRA A SE' E SENTIAMO CHE CI FA DEL BENE,

LA NOSTRA ANIMA NE HA BISOGNO.
QUESTA E' L'ARTE CHE CURA.

La personalizzazione degli ambienti ospedalieri non è solo legata alla qualità estetica, ma soprattutto alle caratteristiche dei destinatari/fruitori dell’ambiente: bambini, adolescenti malati, lungo-degenti, pazienti di oncologia, anziani.

È un tipo di arte che è utile alla persona, è il prodotto della creatività dell’artista al servizio dell’altro.


La personalizzazione si concretizza in scelte cromatiche e rappresentazioni visive con un forte carattere simbolico ed evocativo coerente con il tipo esperienza dei degenti ospedalieri.



Alcuni esempi:
• Per i
bambini è stimolante l’esplorazione visiva nella ricerca di dettagli nascosti,che sono di aiuto anche per l’adulto, costituendo un elemento narrativo che può condividere con il bambino nel periodo di degenza.
• Nei reparti di
ematologia è bene evitare l’uso del colore rosso.
• Nei reparti di
cardiochirurgia pediatrica è meglio non rappresentare scene in cui vige l’azione: bambini che corrono, saltano, etc. ma prediligere soggetti che rimandano ad azioni più tranquille come leggere, ascoltare, dipingere, osservare, immaginare e sognare a occhi aperti.
• La
porta dipinta consente un senso del passaggio, dell’attraversare sereno e non minaccioso.
• I
soffitti decorati sopra i letti consentono di spostare l’attenzione del bambino durante i momenti critici,ad esempio quello della medicazione.
• La
scelta del colore nell’ambiente sanitario deve tener conto anche del riflesso che il colore produce sulla carnagione del paziente, su quale parete della stanza e con quale intensità sarà dipinto.
• Per gli
anziani è meglio scegliere rappresentazioni degli ambienti naturali che appartengono alla regione di appartenenza, paesaggi con immagini della natura rasserenanti e positive, dove è presente l’evocazione dell’acqua, elemento base di cui l’anziano è carente.
• Nei bunker di
radioterapia, l’ideale sarebbe di decorare l’ambiente con dipinti ricchi di stimoli tali da mitigare
la sensazione di claustrofobia e aiutare il paziente a trascorrere quegli interminabili minuti in cui è da solo in terapia.
• Nelle
terapie intensive, dove il paziente è costretto in immobilità per lunghi periodi, spesso con un orologio di fronte
al letto, sono consigliate immagini morbide, rotonde che l’occhio segue come una danza.

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